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DELLA TERRA E DEGLI EROI

che stampata avevi col piede
veloce; sicché procombendo
andasti pur sempre più oltre:
il tuo corpo, ove spegneasi
il pronto vigore latino,
occupar valse anco un tratto
5292di terra ignota, o Ulissìde.

Gloria a te! Ricordato

sarai se non muoia il mio canto
fra l’itala gente. A te gloria!
E ti rivedo, sul Mare
Mirtòo, presso la ruota
del timone in quel punto,
5299ritto su le gambe tue snelle
e nervose di corritore
del lungo stadio, guatare
con gli chiarissimi il solco.
E t’era non molto discosto
un altro compagno di stirpe
migrante, dei vizii umani [L’altro Ulissìde]
5306esperto e del valore,

e degli odii, duro in oprare
e combattere, aspro in trattare
la pelle infetta dei greggi,
occhio aguzzo, collo taurino,
fermo pugno, pensier destro
a ogni lotta come compiuto
5313atleta al pancrazio e al pentàtlo.


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