notti travagliata dal parto
del dio (gittò ella le braccia 4858intorno alla palma, i ginocchi
sul prato pontò nello sforzo:
alfine Apolline irruppe
dal lacerato grembo
alla luce: intorno le dee
confortatrici, anche Ilitìa
la tardi venuta d’Olimpo, 4865conclamarono); e i canti
e le danze e i giochi e le gare
de’ Ionii dai lunghi chitóni
adunati a’ piedi del Cinto
sonavano. E stava seduto
quivi incontro al Sole oriente
il cieco Omerìde, in un cerchio 4872di vergini dèlie ascoltanti.
Io dissi: «Adoriamo nel sasso
sterile angusto e doglioso
la fecondità degli Ellèni.»
Morta era Delo su l’acque,
deserta, nuda, affocata
dal meridiano furore. 4879Ogni sua pietra ardeva
come già nei forni i frammenti
delle sue statue divine
incotti dai mercatanti
di calce a murare le case
degli uomini immondi. La vetta