da Sirio, la vostra sublime 3605aridità nel meriggio
m’accecò gli occhi del volto
ma tutti i miei spirti agitati,
come sul vaporante
spiracolo i capri dell’ansio
Coreta, balzarono in fiero
tumulto e qual sangue d’aurore 3612videro il vermiglio avvenire.
Fumano ancor sul Cirfi
i roghi? La sfinge di Nasso
decapitata ma alata
protende le branche sul sacro
cammino? Le tre danzatrici
dalle mammelle corrose 3619danzano ancóra intorno
alla colonna fogliuta
di acanti? Filano ancóra
sotto i due platani vasti
le donne focesi, dinanzi
al Fonte Castalio, vestite
d’azzurro? Non la pietra 3626umbilicale dell’Orbe
ma invano cercai nella polve
la tomba del figlio d’Achille!
E non volli altro letto
per la mia delfica notte
se non la terra presàga
tra i due platani vasti