Ma ad ogni approdo intera
tu sarai nel nostro fervore 3150qual sei nel tuo triplice mare!„
E, come già il Sole era presso
all’ultimo vertice azzurro,
scomparsa a ponente Naupatto
dei Locri, a ostro Egio achea,
ci apparve su l’acque
il promontorio Andromàche 3157simile a un leone sopito
nel fulvo oro della sua giuba.
Il vento languiva. Bonaccia
grande era intorno. Udivamo
a quando a quando la vela
floscia battere e trepidare
come un cuor moribondo, 3164il legno per tutte le fibre
alide dell’alidore
celeste risponder con lungo
gemito, guizzare i delfini
sotto la poppa, i falchi
stridere per entro i forami
della rupe aurata. E la voce 3171di prua mise un grido: “Il Parnasso!„
E tutti balzammo a guatare [L’apparizione apollinea]
la faccia d’Apollo apparita;
però che sul tacito specchio
il Monte Castalio, sublime