2177cagione di lutti infiniti,
funesto silenzio ove rugge
ebro di lussuria e di strage
l’umano mostro nudrito
d’inganni pe'l labirinto
dei tempi. L’aspetto sublime
dell’Ombra cui l’arte m’è fisa 2184in te raffiguro, Ippodàmia.
Tra l’eroe preparato
e la fremente quadriga
tu stai, piena il fianco regale
di fertilità spaventosa,
guatando la via dove spenti
caddero sotto le ruote 2191dei carri i tuoi chieditori.
E il tuo padre in segreto ha fame
di te; e il Tantalide è certo
di premerti, al tramonto
del sole, nudata e superba
sopra le sue pelli di belve.
E tu sei vergine ancóra; 2198la tua cintura ti cinge
di sopra il ventre velato,
come il cerchio tacito gira
a sommo del gorgo.
Ma Tieste e Atreo nascituri
e la cruenta progenie
e il peso carnal dei delitti 2205già t’affaticano il grembo.