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DELLA TERRA E DEGLI EROI

detergere il gregge, di schiume
fervere, tingersi di cielo,
2093splendere di raggi, gonfiarsi
di tributi limosi,
il limo deporre, chiarirsi
com’aere gelido, in ogni
goccia crescere impeto e brama,
contro il Mar che agguaglia afforzarsi
di rapidità, fiume eterno
2100persistere nell’amarezza.

“O Alfeo d’Aretusa, più vaste
correnti solcan le valli
terrestri, il Tànai estremo
dirime innumere stirpi,
termine d’imperi è il profondo
Istro, il settemplice Nilo
2107trasmuta le arene in immense
biade e specchia ardui sepolcri.
Ma sol tu sei regnatore
nel mito, bel re cristallino!
I più grandi beve per sempre
l’inevitabile ponto.
Morte informe in pèlaghi estingue
2114tanta forza irrigua. Tu solo,
vena d’amore immortale
palpitante nell’amarezza,
tu solo persisti e trascorri,
puro qual nascesti dal fonte,
al segno del tuo desiderio


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