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Atto II. Scena III | 93 |
Cercherà la caraffa per versarvi l’olio; ma non potrà dall’otro spremuto trarre se non qualche stilla.
- È vuoto! È vuoto! Vergine, tre gocce,
- che mi sien sante per l’estrema Unzione,
- due per le mani, l’altra per la bocca
- e tutt’e tre sopra l’anima mia!
- Ma se ancóra son viva, quando torna,
- che gli dirò, Madre, che gli dirò?
- Certo che, prima di veder me, vede
- che la làmpana è spenta. E se l’amore
- non mi valse a tenerla accesa, Madre,
- che mai varrà per lui quest’amor mio?
Ella spremerà anche una volta l’otro, frugherà una bisaccia, capovolterà gli orciuoli, mormorando la preghiera.
- ate che v’arda, Madre intemerata,
- ancóra per un poco, ancóra quanto
- dura un’Avemaria, dura una Salve
- regina, Madre di misericordia!
Nella ricerca affannosa ella andrà verso il limitare, udrà un passo, scorgerà un’ombra. Si farà a chiamare, gridando.
- O donna, buona donna, cristiana,
- accòstati, che Dio ti benedica!
- Accòstati, ché forse Dio ti manda.
- Che porti nella còscina? Hai un poco