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68 | LA FIGLIA DI IORIO |
silenzio della montagna, declinando il giorno, poco dopo l’equinozio autunnale.
SCENA PRIMA
Malde, il cavatesori, e Anna Onna, la vecchia dell’erbe, dormiranno su le pelli di pecora, stesi nei loro cenci. Cosma, il santo, vestito d’una melote, anche dormirà, ma accosciato, con le braccia intorno ai ginocchi e su i ginocchi il mento. Aligi sarà seduto sopra un deschetto, intento a intagliare con suoi ferri il ceppo di noce. Mila di Codra sarà seduta di contro a lui e lo guarderà.
- Mila
- a stiè mutolo il patrono
- ch’era di ceppo di noce,
- sordo fue il legno santo,
- Sant’Onofrio non rispose.
- E disse allora la terza
- (miserere di noi, Signore!)
- e disse allora la bella:
- «Ecco pronto lo mio cuore.
- Se vuol sangue a medicina,
- prendetelo dal cuor mio;
- ma di questo ei non s’avveda,
- ma di questo ei non s’addìa».
- Sùbito il legno getta un ramo,
- getta un ramo dalla bocca,
- getta un ramo per ogni dito.
- Sant’Onofrio è rinverdito!