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Atto I. Scena V | 57 |
- Mila
- o, no, no! Ti danni, ti danni.
- Piuttosto tu schiacciami il capo,
- tu battimi il capo alla spranga,
- poi gettami morta di fuori.
- No, no! Su te il castigo di Dio!
- Ti nasceranno le serpi
- dal ventre della tua donna.
- Non dormirai, non dormirai
- più mai; non avrai più riposo;
- i cigli ti sanguineranno.
- Ornella, Ornella, difendimi
- tu, aiutami tu! Abbi ancóra
- pietà! Sorelle in Cristo, aiutatemi!
Ella si svincolerà dalla stretta, e fuggirà verso le tre sorelle che le faranno riparo. Cieco di furore e d’orrore, Aligi leverà la sua mazza sul capo di lei per colpirla. Subitamente le giovanette romperanno in gran pianto. Egli s’arresterà, al suono del pianto; lascerà cadere a terra la mazza; si gitterà ginocchioni, a braccia aperte.
- Aligi
- ercé di Dio! Fatemi perdonanza!
- L’Angelo muto ho visto, che piangeva;
- che lacrimava come voi, sorelle,
- che lacrimava e mi guardava fiso.
- Lo vedrò fino all’ora del trapasso
- e ancóra lo vedrò nell’altra vita.