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56 | LA FIGLIA DI IORIO |
- — Ha messo mistura nel vino
- l’ho vista, l’ho vista, in un lampo.
- — Prendila, prendila, Aligi,
- e toglila di su la pietra.
- — Acciuffala per i capegli.
- — Aligi, non avere paura
- ché l’iscongiuramento non vale.
- — Di là toglila e spezza il boccale,
- tu spezzalo contro un alare.
- — Spicca la catena e méttigliela
- al collo e girala tre volte.
- — Ha magato, ha magato il camino!
- — Ahi, ahi, che la casa dà crollo!
- Ahi, quanto pianto qui sarà pianto!
- Il coro dei mietitori
- - Oh, oh, attaccate riotta?
- — Noi siam qui, siam qui che s’aspetta.
- — L’abbiamo giocata e siam pronti.
- — Pecoraio, ménala fuori!
- — Su, su, che sfondiamo la porta.
Picchieranno e schiamazzeranno.
- Anna di Bova
- Ecco, ecco, prendete pazienza
- anche un poco, buoni uomini. Aligi
- la tira. Mo mo voi l’avete.
Forsennato il pastore prenderà per un de’ polsi la vittima che si divincolerà gridando.