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Atto I. Scena V | 55 |
- ma ratterrò la mia bocca.
- Femmine, che volete da me?
- ch’io l’afferri per i capegli?
- ch’io la trascini su l’aia?
- ch’io la getti ai cani affamati?
- Bene, sì, lo farò. Farò questo.
Quando egli si avanzerà verso Mila di Codra, ella si rifugerà presso il focolare.
- Mila
- on mi toccare! Peccato fai
- contro la legge del focolare,
- tu fai peccato grande mortale
- contro il tuo sangue, contro la legge
- della tua gente, de’ vecchi tuoi.
- Io su la pietra del focolare
- il vino verso che mi fu dato
- da una sorella della tua carne.
- Se tu mi tocchi, se tu m’offendi,
- tutti i tuoi morti nella tua terra,
- quelli degli anni dimenticati,
- i più lontani, i più lontani,
- settanta braccia sotto la zolla
- avranno orrore di te in eterno.
Preso il boccale, ella verserà il vino su la pietra inviolabile. Le donne allora getteranno alte strida.
- Il coro delle parenti
- - Ahi, che ha magato il camino!