Questa pagina è stata trascritta e formattata, ma deve essere riletta. |
54 | LA FIGLIA DI IORIO |
- piacesse a Dio darmi una posa,
- tanto che inghiottir mi potessi
- meno amara almen la saliva.
- Figlie, prendetemi nell’arca
- la mantelletta mia nera
- e copritemi il capo, ch’io faccia
- lamento nell’anima mia.
Il figlio scoterà il capo. Un misto di demenza e di sgomento gli sconvolgerà la faccia rigata dal sudore. Parlerà come chi delira.
- Aligi
- r che volete da me, madre?
- Io pur dissi:“Ponete
- contra la soglia l’aratro,
- il carro, i buoi, le pietre, le zolle,
- la montagna con tutta la neve..„.
- Io che vi dissi? voi che diceste?
- Ecco, sì, la croce di cera
- benedetta il dì dell’Ascensa,
- l’acqua santa nei càrdini. Madre,
- che volete ch’io faccia? Era notte,
- era prima dell’alba, era notte
- quando per venire si mosse.
- Profondo, profondo era il sonno,
- o madre. Però non m’avevate
- voi messo papavero nel vino.
- E fallito è quel sogno di Cristo.
- Io so questa cosa onde viene;