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44 | LA FIGLIA DI IORIO |
- Or è venuta la volta
- dei mietitori di Norca.
- Menatela fuori, menatela,
- ché la vogliamo conoscere.
Aligi pallidissimo si avanzerà verso la misera che starà rannicchiata nell’ombra; e le strapperà di dosso l’ammantatura scoprendole il volto.
- Mila di Codra
- o, no, non è vero. Menzogna!
- Menzogna! Non gli credete,
- non gli credete a quel cane.
- È il maledetto suo vino
- che gli fa regurgito in bocca.
- Se Dio l’ha udito, in sangue
- nero glie lo converta e l’affoghi!
- No, non è vero. È menzogna.
Le tre sorelle si copriranno gli orecchi con ambe le palme quando il mietitore riprenderà a dir vitupèro.
- Il mietitore
- O svergognata, ti sanno
- ti sanno le prode dei fossi.
- Sotto di te mille volte
- è bruciata la stoppia, magalda.
- Gli uomini t’hanno giocata
- a colpi di falce e di forca.
- Aspetta, aspetta, Candia, il tuo uomo: