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Atto I. Scena III 27


Favetta spieranno dalla soglia della porta esterna, al sole ardente.

Favetta
Ecco, vengono su per la viottola,
tutte in fila:Teòdula di Cinzio,
la Cinerella, Mònica, Felàvia,
la Catalana delle Tre Bisacce,
Anna di Bova, Maria Cora... E l’ultima?
Candia
Vieni, Splendore, aiutami a distendere
meglio la coltre; che di seta doppia
io te l’ho fatta, nuora cara, e vérzica
come un pratello d’erba vetturina
dove tu sei la pecchia mattutina.

Entrerà con Splendore nella camera nuziale.

Ornella
NN
on t’apponi, Vienda? Chi è l’ultima?
Nella canestra ha oro di calbigia,
oro che brilla. Chi può esser mai?
Sotto la spara la sua tempia è grigia
come le piume che fa la vitalba.
Favetta
La tua vecchia, Vienda, la tua vecchia!

Vienda si leverà, tratta dal balzo del cuore, come per correre in contro; ma nel movimento si lascerà sfuggire dal grembiale il pane spezzato. S’arresterà,