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26 LA FIGLIA DI IORIO


Favetta
Tu la sai bene la canzon rovescia.
Il tuo pan tu l’hai messo nella fiasca
ed il tuo vino dentro la bisaccia.
Splendore
EE
cco le donne! Ecco le donne! Vengono.
Su, su, Vienda. Asciùgati le lacrime.
Madre, che fate? Vengono. Scioglietela.
Su, capo d’oro. Asciùgati le lacrime,
ché troppo hai pianto e i belli occhi ti soffrono.

Vienda s’asciugherà il volto col grembiale. Poi nel grembiale, preso per le cocche, riceverà dalla suocera il pane spezzato.

Candia
II
n sangue e latte me lo devi rendere!
Ora, su, vieni. Siediti sul trespolo.
Oh Aligi, e tu anche. Vieni. Svégliati.
L’una di qua, l’altro di là. Sedetevi
qui, figli, all’uscio della vostra camera,
che bene aperto sia, ché s’ha da scorgere
il letto grande, grande che per empiere
il sacco, dico, io ebbi a manomettere
tutto un pagliaio e ci rimase l’anima,
lo stollo nudo con in vetta il péntolo.

Ella e Splendore porranno due trespoletti contro gli stipiti, e sópravi faranno sedere gli sposi, che composti e immobili si guarderanno. Ornella e