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- la faccia del peccato tremendo.
- Non alzate il velo mio nero.
- Io non abbia da voi beveraggio;
- perché poco è quello che soffro,
- poco è quello che debbo patire.
- Ma scacciatemi ora, con legni
- e con pietre, scacciatemi via;
- scacciatemi come il mastino
- che all’agonia sarà mio compagno,
- che mi morderà la mia gola
- quando l’anima mia disperata
- vi chiamerà mamma mamma
- nel sangue del mio moncherino
- maledetto entro il sacco d’infamia.
- La turba, sommessamente.
- — Oh povera, povera! Guarda
- guarda:tutta bianca in due notti!
- — Non piange. Pianger non può.
- — Escita sembra di senno.
- — Non si move. E come la statua
- dell’Addolorata. Oh pietà!
- — Abbine pietà, buono Iddio!
- Santa Vergine, misericordia!
- — Miserere di lei, Iesu Cristo!
- Aligi
E voi, creature, non più
- m’è dato chiamare sorelle,
- né più nominare m’è dato