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142 | LA FIGLIA DI IORIO |
- a bevere la tazza del consólo
- dalle tue mani. Svégliati e sta forte.
- Maledetto non è. Col pentimento
- il sacro sangue sparso ei lo riscatta.
- Candia
- È vero, è vero. Con le foglie trite
- fu ristagnato il sangue che colava.
- “Figlio Aligi„ gli disse “figlio Aligi,
- lascia la falce e prenditi la mazza;
- fatti pastore e va su la montagna„.
- E fu guardato il suo comandamento.
- Splendore
- Hai bene inteso? Il figlio Aligi arriva.
- Candia
- E alla montagna deve ritornare.
- Come farò? Le sue camicie nuove
- non ho finito di cucirgli, Ornella!
- Ornella
- Madre, andiamo. Fa questo passo. Vòlgiti.
- Aspettarlo bisogna innanzi casa.
- Donàmogli commiato, a lui che parte.
- E poi ci colcheremo tutte in pace,
- a fianco a fianco, nel letto di giù.
Le figlie ricondurranno la madre sotto il portico.
- Candia, tra sé mormorando
- Io mi colcai e Cristo mi sognai.