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Atto II. Scena V | 105 |
- Mila
- on già lunghe le notti. Bisogna
- ch’io m’affretti. Non sai.
- Te lo dico:Da lui anche m’ebbi
- il viatico, che non si può
- dare due volte. Addio. Vagli incontro,
- cercalo:ora è certo allo stazzo.
- Trattienilo intanto; raccontagli
- quel che si soffre laggiù.
- E ch’ei non m’insegua! Ma in via
- nascosta sarò. Benedetta,
- sempre benedetta! Sii dolce
- al suo dolore come al mio fosti.
- Addio, Ornella, Ornella, Ornella!
Ella così parlando si ritrarrà di continuo verso l’ombra del fondo; mentre la giovanetta, soffocata dal singulto, si allontanerà fuggendo. Riapparirà sul limitare la vecchia dell’erbe. Ancor si udrà, ma sempre più fievole, il cantare dei pellegrini giù per il valico.
SCENA QUINTA
Anna Onna entrerà, arrancando, poggiata alla sua stampella, con la sua sacca di semplici penzoloni sul ventre.
- Anna Onna, affannata.
- L’ha liberato, donna del piano,
- l’ha liberato! Di dentro