Questa pagina è stata trascritta, formattata e riletta. |
LA CANZONE DEL QUARNARO | 65 |
Quella torna, con in pugno
il buon seme della schiatta,
la fedel seminatrice,
dov’è merce la disfatta,
dove un Zanche la baratta
e la dà per un denaro.
Eia, pianto del Quarnaro!
Alalà!
Il profumo dell’Italia
è tra Unie e Promontore.
Da Lussin, da Val d’Augusto
vien l’odor di Roma al cuore.
Improvviso nasce un fiore
su dal bronzo e dall’acciaro.
Eia, patria del Quarnaro!
Alalà!