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PAGINE DEL DIARIO | 45 |
Una Vittoria latina, ch’era sommersa, si riscuote con un sussulto potente, sprigiona dal fondo una grande ala acquosa e la sbatte su la faccia della notte.
Alalà!
I tre gusci danzano una danza frenetica come tre dellìni invasi dal furore nautico di Bacco.
Alalà!
Pel mio orecchio sottile è come una scossa di terremoto nella bottega di un vasaio ben fornito. Mille e mille orciuoli, mille e mille piatti, d’ogni sorta stoviglie, rotolano tutt’insieme e si frantumano con un enorme acciottolìo. Scorgiamo la massa scura inclinarsi tra qualche battito di bagliori come d’occhi che tentino di aprirsi e si richiudano per morire. Un vocìo confuso, un gridìo sparso, un accendersi e un