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30 LA BEFFA DI BUCCARI

ben munito, ben guardato. Nel Quarnaro di Dante andiamo mallevadori del Patto di Londra.

Abbiamo lasciato a dritta la Levrera. Seguiamo la rotta di tramontana. La foschìa è così fitta che non riusciamo a scorgere né la costa di Cherso né quella dell’Istria. Angelo Procaccini che sta al timone, un Veneto di Mestre tenuto a battesimo da Angelo Emo di San Simeon pìccolo, fiutando il vento con le sue nari sagaci di corsaro legittimo, mi dice: «Non sente l’odore della terra?»

Poi soggiunge, più piano: «Odore di lauro,»

Il cuore mi rintocca. È forse un’allusione a quel lauro amaro tagliato in sogno tra Pola e Albona dal poeta navale della Tragedia adriaca? Voglio anch’io sentire l’odore del lauro.