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18 LA BEFFA DI BUCCARI

posture scolpite nella roccia alle pile regie, un grande otre di quell’olio d’oro lieve.

Un altro è di Montalcino, alto svelto e duro come una torre della sua rocca. E, stando egli in piedi con una berretta di podestà, scopro dietro di lui la cruda terra senese, vedo lo sfondo della Val d’Orcia mutola e severa, con le sue crete, con le sue rupi, con i suoi cerri, con i suoi cipressi, con i suoi casseri, con le sue pievi, con le sue badie, con le sue grance, e la virtù civica inerpicata e abbarbicata sul monte comunale ardervi l’ultimo stendardo della libertà e infrangervi l’ultimo conio della moneta che porta l’Assunta e la Lupa romana.

Quanto è bella l’Italia!