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PAGINE DEL DIARIO 17

costiera d’Amalfi divinissimamente modulata dalla voce glauca delle Sirene. E sta come uno che sogni o trasogni, perché la Fata Morgana crea soltanto per i suoi neri occhi di morituro l’imagine del paese come un frutteto florido che galleggi sul fiore del mare.

Un altro è dell’isola esule di Ponza. E credo ch’egli fosse al remo nel legno di Ulisse quando il re isolano «piloto di tutte le sirti» entrò nell’ombra magica del Circeo.

Un altro porta stranamente il nome dello stipite d’una dinastia gloriosa, il nome di Umberto Biancamano; ma è concittadino dei vecchi crocifissi Disma e Misma, è nato nella bianca Gallipoli, all’ombra dei più pingui ulivi salentini. E m’imagino, per propiziare la bonaccia, ch’egli abbia portato su la sua spalla, dalle