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10 | LA BEFFA DI BUCCARI |
sui gomito e guardino attraverso le cortine d’oro filato. Scorgo sul cilestro dell’acqua le nostre saettìe grige coi loro siluri dal muso di bronzo, che luccicano, bene unti come i miei piedi nelle calze di carta chinese. Vedo la dirittura della riva, la vecchia pietra degli approdi e delle partenze, e lungo la riva ì marinai allineati, la bella materia eroica.
Dritto nel canotto, sono issato vigorosamente dalla mano tesa di Luigi Rizzo che ha già la sua casacca di pelle nera e la sua berretta corsaresca. In un attimo la coesione si forma. Tra equipaggio e capo c’è la stessa rispondenza che tra innesco e percotitoio, la stessa aderenza che tra siluri e tenaglie.
Parlo agli uomini in riga contro un muro di mattone che ha il colore