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PAGINE DEL DIARIO 9

setti d’unguento contro il gelo: uno è intatto, l’altro fu manomesso da Maurizio Pagliano per ungersi la faccia che già una volta gli s’era congelata in un volo sopra l’Altipiano. Esito per qualche attimo. Poi, a ungermi i piedi, mi servo di quello dov’è rimasta l’impronta delle due dita: dell’indice e del medio. La pietà fraterna mi trema nel cuore. Penso ai tanti miei compagni di Cattaro già perduti. Stanotte il mio corpo può essere un pallido sacco d’acqua salsa, in fondo al Quarnaro, o rigettato sopra una spiaggia di Veglia, di Cherso, dell’Istria.

Non sono forse maturo per la morte?

Il mattino è nuziale. li bacino è cangiante e soave conte la gola del colombo. Le case hanno qualcosa di femineo, simili a donne che si levino