Pagina:D'Annunzio - La beffa di Buccari, 1918.djvu/19


PAGINE DEL DIARIO 5

mio cuore quest’azione temeraria era dedicata ai miei due giovani piloti scomparsi, che solevano dimostrare ai dubbiosi come la temerità non sia se non una faccia della prudenza. Viventi, me l’avrebbero certo invidiata. Morti, l’avrebbero accettata come la sola offerta funebre degna di loro.

Ecco che stamani rivedo l’occhio felino di Maurizio Pagliano, verdastro, fosforescente, con l’iride tagliata dalla palpebra socchiusa. Rivedo la bocca franca di Luigi Cori, la marezzatura dei suoi capelli biondi su la fronte sfrontata, la sua baldanza di rissante partigiano fiorentino, la sua maniera di piantarsi su le due gambe nervose e di porre su i fianchi smilzi le sue lunghe mani gentilesche. Non posso imaginare quella loro fierezza rattristata e umiliata