Piegasi in arco l’acqua che una bocca
marmorea da l’alto muro esprime; 10ma il ceruleo curvo stel non tocca
la chioma de la vergine sublime
nè il breve piede che Atalanta invidia.
Sale per lei baciare, con insidia
lenta, al margine l’acqua; e non trabocca.
15Sta quasi in una armoniosa cuna
Psiche. Il liquido stel che si rinnova
frangendosi ha tal suono cui nessuna
voce eguaglia in dolcezza. E par si muova
dal respir de l’immota quel sovrano 20ritmo che seguon pur nel ciel lontano
le stelle rifiorendo ad una ad una.
Nel silenzio la musica diffonde
pel gran palagio un lento incantamento.
Dai fastigi a le sedi più profonde 25tutto vive ed ascolta. Solo il vento
a quando a quando languido sospira
inebriato da gli odor che aspira
tra le rose di Cipri ove s’asconde.