Ella stende l’angoscia sua nel sonno.
L’angoscia è forte, e il sonno è così lieve!
(Par la luce d’april quasi una neve
che sia tiepida.) Ed ella certo deve 15soffrire, vagamente, anche nel sonno.
Tutto nel sonno si rivela il male
che la corrompe. Il volto impallidisce
lentamente: la bocca s’appassisce
nel suo respiro; su le guance lisce 20s’incava un’ombra.... O rose, è il vostro male:
rose del sole nuovo, pur di jeri,
ch’ella recise ad una ad una (e intanto
ella era affaticata un poco, e intanto
l’acque avean su la stessa pietra il pianto 25d’oggi), oggi quasi sfatte, e pur di jeri!
Ella non è più giovine. I suoi tardi
fiori effuse nel primo ultimo amore.
Fu di voluttà ebra e di dolore.
Un grido era nel suo segreto cuore, 30assiduo: — Troppo tardi! Troppo tardi!