Viene ella in una lunga veste bianca 30di raso, a mille righe violette,
d’antica foggia. Il feltro ampio le mette
un’ombra su la faccia un poco stanca.
Chiari come i topazi e lunghi, gli occhi,
come le mandorle: umidi ma d’una 35lacrima che non sgorga. Non la luna
è così dolce, se un vapor la tocchi.
Ondeggiano sul feltro i nastri ad ogni
passo, e la cipria vola da la nuca
bionda. Ella viene. Par che la conduca 40un ricordo nei luoghi, e par che sogni.
Mormora a quando a quando un nome: — Alceste.
Si sofferma talvolta, e poi sorride
vagamente. Una foglia secca stride
sul suolo presa all’orlo de la veste.
45Mormora: — Non fu jeri? Non fu jeri?
Le rose avean l’odor de le mie chiome
per lui. Dov’è? Dov’è, dunque? Il mio nome
era Climene; Alceste il suo. Fu jeri.