Siete per me come un giardino chiuso,
dove nessuno è penetrato mai.
Di profondi invisibili rosai
giunge tale un divino odore effuso 55che atterra ogni desío di chi l’aspira.
Non ad altro la nostra anima aspira
che a una tristezza riposata, eguale.
Conosco il vostro portentoso male;
e il dolore ch’è in voi forse m’attira 60più de la vostra bocca e dei capelli
vostri, dei grandi medusèi capelli
bruni come le brune foglie morte
ma vivi e fieri come l’angui attorte
de la Gorgone, io temo, se ribelli, 65e pieni del terribile mistero.
Me non avvolgerà tanto mistero.
Dicono che nel folto de le chiome
voi abbiate una ciocca rossa come
una fiamma: nel folto chiusa. È vero? 70Io la penso, e la veggo fiammeggiare.