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26 Hortus Conclusus



Splendon ne la memoria i paradisi
inaccessi a cui l’anima inquieta
10aspirò con un’ansia che fu viva
oltre l’ora, oltre l’ora fuggitiva,
oltre la luce de la sera estiva
dove i fiori effondean qualche segreta
virtù da’ lor feminei sorrisi,


15e i bei penduli pomi tra la fronda
puri come la carne verginale
parean serbare ne la polpa bionda
sapori non terrestri a non mortale
bocca, e più bianche nel silenzio intente
20le statue guardavan la profonda
pace e sognavano indicibilmente.


Qual mistero dal gesto d’una grande
statua solitaria in un giardino
silenzioso al vespero si spande!
25Su i culmini dei rigidi cipressi,
a cui le rose cingono ghirlande,
inargentasi il cielo vespertino;
i fonti occulti parlano sommessi;