Splendon ne la memoria i paradisi
inaccessi a cui l’anima inquieta 10aspirò con un’ansia che fu viva
oltre l’ora, oltre l’ora fuggitiva,
oltre la luce de la sera estiva
dove i fiori effondean qualche segreta
virtù da’ lor feminei sorrisi,
15e i bei penduli pomi tra la fronda
puri come la carne verginale
parean serbare ne la polpa bionda
sapori non terrestri a non mortale
bocca, e più bianche nel silenzio intente 20le statue guardavan la profonda
pace e sognavano indicibilmente.
Qual mistero dal gesto d’una grande
statua solitaria in un giardino
silenzioso al vespero si spande! 25Su i culmini dei rigidi cipressi,
a cui le rose cingono ghirlande,
inargentasi il cielo vespertino;
i fonti occulti parlano sommessi;