tu uomo de la gleba, che in diritto solco il ferro
de l’aratro guidavi, 15tu che il flutto sonoro de la messe a mietitura
godendo in cor varcavi,
tu le navi gemelle benedici, benedici
tu le novizie navi!
Benedici le navi sopra il dolce mar funesto, 20sopra il bel mar natale;
per le prue rilucenti, dirizzate a la fortuna,
spargi l’acqua lustrale;
consacra nel tuo verbo a la pesca portentosa
la rete virginale!
25Propria è l’ora al vóto, poi che il cielo alto silente
ode le tue parole;
e il mar limpido ai lidi, come un giovine che dorma,
ansa leggero, e il Sole
forse non mai dal sommo s’inchinò tanto benigno 30su la terrena prole.