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Sacerdote canuto da la fronte alta e serena,
dal braccio ancor possente,
tu uomo de la gleba come i padri tuoi, gagliardo
a la vanga e al bidente
5come i padri, nutrito come i padri ne l’antica
fede di nostra gente;
tu rude agricoltore da le mani venerande
che su la terra arata
sparsero la semenza ed or l’ostia alzano al Dio
10dei padri consacrata
ed or con sempre eguale gesto effondono il perdono
su l’anima prostrata;