Pagina:D'Annunzio - L'orto e la prora.djvu/177


La Nave 173



quella nel radiante silenzio de l’artico gelo
alzata in conspetto del mare
libero, mentre tutta pareva sospesa la vita
del mondo sul palpito umano
35e pendevan gli aloni come larve di astri sul polo;


quella che bianca e pura nel fumido vento, nel rombo
continuo de la battaglia,
simbolo tutelare, protesse la tenda ove china
su orride piaghe l’umana
40pietà senza lacrime compiva prodigi ignorati;


quella, più gloriosa d’ogni altra nei cieli, che stette
altissima su la più alta
cupola dei palagi di ferro e di vetro — rivali
dei templi — ove accolse la Pace
45misti nell’opre nuove il genio e la forza dell’Uomo:


tutte, giù per le sàrtie, a poppa ed a prora, in un vento
di gioia le belle bandiere
ondeggiano splendendo come incorruttibili fiamme;
ondeggiano — e l’aere in dietro
50arde — mentre tu passi il gorgo oceanico, o Nave.