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96 Romanza della donna velata



15D’altro ancor mi sovviene. Giungea piano
a me il suono, fin là su la ringhiera;
e pareami venisse di lontano.
Ai penduli rosai qualche leggera
aura facea, ne le pause, uno strano
20bisbiglio. Ed anche quella musica era
dolce; ma non so quale fosse più.


Profondavasi innanzi una contrada
nobile e calma; e un fiume la partiva
lento, che mettea foce in una rada
25cerula. E Il fiume lungi m’appariva
nel diffuso vapor come la spada
appannato da l’alito; o spariva
subitamente, non luceva più.


D’altro ancor mi sovviene. Se talora
30io mi volgeva, senza sollevare
le tende ove languia l’onda sonora,
io scorgeva a traverso quelle rare
trame confusamente la signora
misteriosa e vago luccicare
35il cembalo ne l’ombra, e nulla più.