Pagina:D'Annunzio - L'armata d'Italia.djvu/98

82 L’ARMATA D’ITALIA

certa istruzione. o almeno una intelligenza già aperta. Sarebbe quindi opportuno, io penso, eseguire una scelta annua fra il contingente totale della leva di terra e di mare.

Nelli arsenali militari marittimi e terrestri, nei cantieri privati, nelle officine industriali, v’è una moltitudine di giovani operai a bastanza colti, conoscitori già di attrezzi marinareschi, di macchine, di armi. Il contingente annuo fornito da questi giovani dovrebbe essere dato tutto alla Marina.

E dovrebb’essere abolita la vecchia usanza della estrazione e soppressa la seconda categoria.

Avremmo così una forza media di ventimila uomini, in tempo di pace. Avremmo, in tempo di guerra, più del doppio. Avremmo (e questo è il meglio) equipaggi veramente degni di navi moderne.

Oggi la guerra marittima vuole anche pronti intelletti. Non bastano a navi d’acciaio cuori d’acciaio.´