Pagina:D'Annunzio - L'armata d'Italia.djvu/50

34 L’ARMATA D’ITALIA

rano, si vendicano. Altra impresa, altro cuore!

Corre voce, inoltre, che il dissidio siasi inasprito singolarmente negli ultimi tempi, perché al Saint-Bon non fu chiesto alcun parere intorno le grandi manovre di quest’anno. Pare che tali esercitazioni sieno state ordinate e disposte per accordo fra il Brin e il Racchia, all’insaputa del Saint-Bon, con una sconvenienza grave. Nella qualità sua di Capo dello Stato Maggiore, il Saint-Bon ha convenevole e necessaria autorità su tutte le questioni che riguardano il lato morale dell’armata. Il suo consiglio doveva quindi, logicamente, esser ricercato prima d’ogni altro.

Può chiunque, io credo, giudicare quanti sieno pericoli in questa disgraziata controversia, e quante minacce di danno per l’avvenire. Se le amarezze della discordia spingessero l’Ammiraglio a ritirarsi nella vita privata, la perdita sarebbe irrimediabile; poiché