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L’ARMATA ITALIANA 23

leva incensi al Ministro, la incuranza di tutto ciò che non serve direttamente ad aumentar l’alloro e la frasca sopra mentovati, la ripugnanza a metter bene a dentro nelle piaghe il ferro, la paura della impopolarità: ecco i peccati che macchiano il governo di Benedetto Brin.

Questo altissimo ingegno, questo potentissimo imaginatore di costruzioni meravigliose, questo grande architetto di navi, che s’è coperto di gloria ed ha fatto stupire il mondo, non ama di vero ed utile amore l’armata. Che cosa ha egli fatto, che cosa ha cercato, che cosa ha tentato, che cosa ha voluto, oltre le opere nautiche ove poté rivelare il suo valor personale, espandere la sua ambizion personale, cogliere in abbondanza la lode di cui era avido? Non forse è stato sempre il segretario generale a rispondere direttamente delle cose di marina?

L’onorevole Brin, come io diceva, è un uomo amato dalla fortuna. Egli ha