Pagina:D'Annunzio - L'armata d'Italia.djvu/143


L’ARMATA D’ITALIA 127

Il Brin, che voleva sfoggiare il suo genio (quello navale) nelle grandi costruzioni, non s’è affatto curato di queste navi; le quali pure con ricopertura o rinnovamento dello scafo (l’avviso Messagero informi) sarebbero diventate servibilissime.

Noti che la Terribile e la Formidabile, gemelle, e la Varese sono costruzioni in ferro, non altrimenti della Ancona e compagne. Perché non sono state modificate? L’Inghilterra ha ben 6 di queste antiche corvette corazzate (tipo Pallade) e se ne serve ancora. Più navi deboli valgono una nave forte — questo è un assioma ormai indiscusso.

E, di più, la Maria Pia perché non si arma mai? Delle quattro corazzate cosidette francesi è la migliore. Eppure infracidisce a Venezia fra inutili conati pel suo armamento.

Quindi di tutte le nostre navi siamo costretti a girare e rigirare fra le 7 o 8 che rimangono: sempre armate con quanto vantaggio per la loro conservazione è facile imaginare. Le grandi manovre di quest’anno si faranno con 7 corazzate. Dio non voglia ch’esse costituiscano tutta la forza di cui all’occasione potremmo servirci.

Un’ultima osservazione e poi basta. È o non è vergognosa colpa richiedere per l’armamento della Morosini e del Lauria un altro anno, e certo più per il Doria? Son navi varate dai quattro ai sei anni fa!

Da un’altra lettera, d’un ufficiale superiore che un tempo pubblicò scritti marittimi assai notevoli, tolgo il seguente brano: