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II

Noi, riproducendolo con scrupolosa esattezza, crediamo di far cosa grata a tutti gli ammiratori del D’A. ai quali diamo modo di seguire anche un’altra orma della sua opera ove pur vive lo stesso spirito che l’animò nella esaltazione lirica del Mare, dal Canto Novo al quarto libro delle Laudi.

Fra questi volumi, in cui veniamo raccogliendo le opere giovanili e le pagine che il D’A. con prodigalità principesca lascia sparse e abbandonate, ma che basterebbero alla gloria di dieci cronisti, siamo certi che L’Armata d’Italia, il più piccolo di mole, apparirà a tutti — massime nell’ora che volge — il più grande di contenuto ideale, il più mirabile pel profondo senso della realtà, senso in lui cosí vivo e preciso, che dà a questi scritti il valore di vaticinio.


Settembre 1915.