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108 L’ARMATA D’ITALIA

stessa. La disciplina (non quella fondata su la brutalità dei ferri ma quella fondata su la saggezza, su la fermezza, e su la ragionevolezza) dovrebbe sopra tutto mantener la concordia. Per contro, la vita a bordo si fa talvolta intollerabile, per gli odii e per i litigi.

Il comandante dovrebbe essere la superiore intelligenza e l’anima della sua nave, e dovrebbe portar su ogni cosa la sua vigilanza costante e ad ogni cosa provvedere ed in ogni cosa far sentire la sua azione. Molti comandanti, in vece, non comandano la nave che per uscire e per entrar ne’ porti. Quando hanno fatto questo, credono compiuto il dover loro.

Chi mai si preoccupa delle complicate questioni interne? V’è un officiale per le artiglierie, un altro per la navigazione, un altro per le torpedini, altri vi sono per altri offici; i quali operano, fanno i rapporti e li sottopongono alla firma del comandante. E