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106 L’ARMATA D’ITALIA

rinnovamento; e una circolare terribilissima dichiarava che si sarebber prese molto severe misure contro chiunque avesse osato servirsi di raccomandazioni per ottenere incarichi speciali. Pareva che alfine risorgesse lo spirito della moralità troppo a lungo abbattuto.

Ma la bella fiamma durò poco. Il più energico uomo che abbia oggi la Marina d’Italia, l’uomo che più d’ogni altro ama l’armata, piegò il capo e s’acconciò alla consuetudine. E molti credono, non a torto, che codesta deplorevole sottomissione sia opera del Ministro.

La gran circolare restò lettera morta. E nell’amministrazion militare della Marina seguitò a regnar l’intrigo delle femmine e dei deputati, come in tutti gli altri Ministeri. E le sottili reti dell’intrigo son pur così vaste che non solo abbracciano i superiori gradi ma tutte anche le gerarchie della bassa forza.