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Ben tale ebrezza, o Amore,
vinsemi; e la divina
Altea da le tre Gore
fu del mio cor reina.
Così la Leoncina.
Tu ’l sai, Poliziano!
Cantava mollemente;
recava in man narcissi.
Il grande occhio languente
come luna in eclissi,
di tra’ capei prolissi
quanto era dolce e strano!
Bevean l’onda inchinati
i lauri a ’l suo passaggio.
— Rendete e’ cuor furati —
ella cantava a Maggio.
E il gonfalon selvaggio
fiorìa ne la sua mano.
Coro dei Giovini.
Udite, udite, o belle.
Rendete e’ cuor furati.
Coro delle Giovani.
Si son li amanti armati
per prender le donzelle.