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Vannozzo, cantando:
O Sole, i tuoi corsieri
van con narici ardenti
respirando i gran venti.
Come bianchi e leggeri!
Lor rilascia in su ’l collo
tutte le briglie, e sosta.
Pascan quieti, o Apollo,
giù per la rossa costa
cui vigila composta
la notte in suoi misteri.
L’Ora del giorno estrema
vieni a’ cavalli stanchi.
Ben a lor, senza tema,
palpa li ansanti fianchi.
La guatan, fra i crin bianchi,
da li occhi umidi e neri.
Di sue lusinghe l’Ora
cinge li alati mostri.
Indugian quelli ancora
lungo i vermigli chiostri.
Su, gioite, o amor nostri!
Fiorite, aurei verzieri!