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IV.
Oh ne la valle concava d’Orlando
inaspettata vista de ’l tesoro!
Giacea la bella vigna fiammeggiando
con tralci di rubino e foglie d’oro;
e uno stuolo d’augelli roteando
facea nel mezzo della vigna un coro.
— O madonna Isaotta, ecco la vita!
io le gridai con l’anima rapita.
Ed in alto gridò lo stuol canoro.
Io la trassi a quel loco: ella più lesta
venìa, chè forte io la tenea per mano.
Tutta rosea volgea da me la testa,
bella come la bella Blanzesmano
allor che la baciò per la foresta
l’amato suo Lancialotto sovrano.
E le dissi: — O Madonna, io tengo il patto.
Per voi colgo il fatal grappolo intatto. —
Ella mi diede il bacio sovrumano.