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I.
LA VISITAZIONE.
Quando ne l’alba i fochi siderali
si spengono per entro a una divina
umidità (fragrante di pruina)
par che la terra il sogno ultimo esali,
la Morte, chiusa il grande arco de l’ali,
poggiata a la sua falce adamantina,
guarda l’Amor ne ’l sonno; e poi s’inchina
lentamente su’ tiepidi guanciali.
Bacia la bocca pallida e la gota
pallida, cui la voluttà scolora,
ella; e pensa il pallor de l’asfodelo.
Prova tra ’l sonno il carezzato un gelo;
mormora: — Tu mi baci forse, Aurora? —
Ma il cor gli stringe una paura ignota.