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II.
Al saggio de li buon conoscidori,
ben direbbe l’Antico, i versi nove
fan cerchi di malie sì grandi e nuove
e di tanto diletto empiono i cuori,
5che i sovrani maestri incantatori
non fecero giammai più belle prove.
Quale il vin da le coppe auree di Giove,
tal da que’ cerchi il suon trabocca fuori.
Ma come a l’imo de le fumiganti
10coppe è la sacra ebrietà che accesa
leva da’ cuor la fiamma de la gioia,
così ne ’l verso estremo i vari incanti
si compiono quieti, onde sorpresa
l’anima par che di dolcezza muoja.