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Donne 199


O Vivïana May de Penuele,
or vi sovviene de ’l lontan mattino?
Voi sceglieste le rose ne ’l giardino
ove un tempo convenne Rafaele,
muta, con lento gesto, a capo chino.

Non vidi allor la Primavera iddia?
Disser la vostra lode a me li uccelli;
fiori parvero nascer da’ capelli,
come ne la divina Allegoria
cui pinse in terra Sandro Botticelli.

Poi su l’accolta de le vive rose
reclinando la testa agile e bionda,
avidamente, come sitibonda,
tutte beveste l’anime odorose
- oh voluttate mistica e profonda!

Poi, smarrita in un sogno, alta levaste
la faccia ove le azzurre ésili vene
languiano, e mi volgeste (or vi sovviene?)
le pupille ne ’l sogno umide e caste.
Non così pura in cielo è mai Selene.

Io sol dissi a la notte alma e felice,
solo dissi a le stelle il novo amore.
Segreto in me de’ vostri occhi il fulgore
io custodii, beata Beatrice.
Tale un raggio di luna il silfo ha in cuore.