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Rurali 111


II.

Sia con l’uomo la pace e la giustizia.
Tace, inerte nel sonno, la pianura
sazia di luce e pingue di dovizia
oppressa da l’immensa genitura.

Argentëi de’ venti a la blandizia
li olivi custodiscon la matura
copia. Fáusto il ciel brilla; e un coro inizia
i gravi offici de l’agricultura.

E si svolge così, ne la profonda
serenità de la tua luna estiva,
l’inno del pane, o madre terra esperia;

come quando per Cerere feconda
il mite canto arvalico saliva,
regnando Nunia con la ninfa Egeria.