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le vergini | 83 |
XX.
Così fu che la mattina dopo ella uscì dalla casa, di sotterfugio; e s’incamminò sola fuori del paese, per la strada nuova di Chieti.
Nelle vicinanze di San Rocco abitava Spacone. Sotto la maestà di una quercia druidica, egli compiva i miracoli e formulava i responsi. Tutto il contado, in venti miglia di circuito, ricorreva a lui, come a un apostolo della Providenza. Nelle epidemie del bestiame indigeno, mandre di bovi e di cavalli si raccoglievano in torno alla quercia per ricevere il talismano preservante dal morbo: le orme delle unghie equine e bovine facevano come un circolo d’incanti su l’erbe semplici del terreno.
Quando Giuliana s’incamminò, era nella terra pescarese un gran giuoco d’ombra e d’illuminazione. Le nuvole nómadi trasmigravano dalla marina alla montagna, come carovane con buone salmerle d’acqua, per quel cielo arabico del mese di giugno. A intervalli, larghe zone di terra si sommergevano nell’ombra, altre zone emergevano illustrate; e come